MarcolinoII Mar 20 Mag 2014 - 13:55
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TONNO ROSSO: PESCATORI SPORTIVO-RICREATIVI, CATEGORIA DA INTERDIRE?
sschiavone postato il maggio 19, 2014 15.16 Viene difficile illustrare il proprio stato d'animo quando si prende atto di alcune delle decisioni prese dai nostri organi di Governo. Soprattutto, quando queste decisioni sono il frutto di "politiche" incomprensibili, antiprogressiste e di autotutela "spicciola" per trarre vantaggio a derminate categorie a scapito di altre degne della stessa considerazione.Naturalmente è ben chiaro ad ognuno di noi che certamente i Ministri non sono i responsabili diretti di quanto approvano: prima del loro giudizio c'è stato un lavoro specialistico all'interno del Ministero per individuare le scelte "migliori" da imporre al Paese o nei confronti di specifiche categorie direttamente investite da tali provvedimenti.Ma, tra chi predispone i provvedimenti da adottare, chi è che giudica quali siano... le scelte migliori. E migliori per chi?E' per questo che alcune decisioni prese lasciano fortemente perplessi con sentimenti contrastanti.Prendiamo ad esempio l'ultimo decreto per l'assegnazione delle quote di pesca al Tonno Rosso per la Stagione 2014. In precedenza, c'è stato l'annuale tavolo ministeriale di concertazione tra i soggetti interessati. All'incontro erano presenti tutti: la Circuizione, i Palangari, le Tonnare e noi della Pesca Sportiva e Ricreativa. Il tavolo serve per mettere in evidenza le problematiche che dovrebbero essere attenzionate e garantire una equa distribuzione delle richieste, trovando una soluzione adeguata per tutti i soggetti portatori di interesse. Anche la pesca ricreativa ha esposto e messo sul tappeto le proprie aspettative, nel pieno rispetto dei propri limiti e delle proprie competenze. Proponendo delle soluzioni, anche auto limitative, per raggiungere gli obiettivi. Provando a modificare e aggiustare i vecchi parametri stabiliti dal Ministero, negli anni passati, attraverso un percorso non condiviso con i nostri rappresentanti, pertanto carente del valore e dell'importanza acquisiti dal nostro settore in campo economico, nonchè di sviluppo lavorativo sia a livello di aziende specializzate che turistico nel comparto alberghiero e nautico.Bene. Ci siamo resi disponibili al confronto, a fornire tutti gli elementi per raggiungere il risultato più conveniente. Senza prevaricare o togliere a nessuno. Nel pieno rispetto delle parti e delle esigenze differenti.Difendendo quello scarso 2% della quota nazionale a noi riservata, ma mai garantita dallo Stato e, soprattutto, mai utilizzata fino alla fine di ogni Stagione di pesca a causa di un sistema che certamente non funziona in maniera equa e che sicuramente danneggia principalmente, se non esclusivamente, la nostra attività di pesca in mare.Già. Abbiamo messo in campo tutto questo. Tutto assolutamente inutile, vanificato da una distorta rappresentazione della realtà ancorata a logiche... (mi si consenta l'assonanza) da prima repubblica! E dobbiamo ringraziare per la loro lungimiranza i funzionari ministeriali che hanno pensato "per noi" come meglio organizzarsi per far fronte alle tante problematiche che ne derivano: contingente nazionale, quote individuali di cattura, catture accidentali, quota indivisa, pesca sportiva, ecc...Ci hanno tolto dalla consueta "impasse" di doverci arrabbiare e protestare per il sistematico decreto/scure che, di fatto, ogni anno ci toglie 2/3 della quota per l'ingordigia di chi ci precede. Dobbiamo essere grati nei confronti di chi ha deciso per noi su come è meglio che fosse strutturata la stagione di pesca sportiva e ricreativa al tonno rosso, di cui siamo chiamati a sostenere tutti i costi?Dobbiamo essere grati a chi ci ha tolto la possibilità di tenere in vita un settore che si basa su una economia di piccole e medie aziende specializzate in attrezzature da pesca, di piccole attività commerciali a conduzione famigliare come i negozi di pesca (negli ultimi 5 anni da circa 2700 si è scesi a meno della metà di esercizi in attività).O forse dobbiamo chiederci come una burocrazia ipertrofica, perennemente in ritardo rispetto al resto del mondo, fortemente inadempiente persino con chi fornisce opportunità di lavoro e sviluppo economico in campi di eccellenza italiani come il turismo vacanziero, sportivo-ricreativo e la nautica, possa poi alla fine decidere "da sola" quale sia la "scelta migliore"?10 tonnellate. Questo è il valore e il peso specifico della pesca sportiva e ricreativa sulla ipotetica bilancia delle opportunità che ci dà il Governo."Sono amareggiato più che sorpreso dagli ultimi sviluppi; una vicenda dai contorni non molto chiari che, oltre a danneggiare il movimento della pesca ricreativa in generale, azzera anni di lavoro e collaborazione con le istituzioni e con stessa la pesca commerciale" - questa la amara considerazione del Presidente Federale, Prof. Ugo Matteoli, nell'apprendere la notizia del decreto sulle quote.Comunque, cercheremo, successivamente, di approfondire il tema e di raccogliere a riguardo, le opinioni di tutto il settore: associazioni di pescatori e aziende, prima di pensare a qualsiasi intervento riparatore. VISUALIZZA IL DECRETO TERRITORIALE Postato in: Acque Marittime, Primo piano